“Meritiamo di estinguerci”…?
Dobbiamo riscoprire l'amore verso gli elementi della Natura ed il legame con la Madre Terra
Nei giorni scorsi, girovagando su Facebook, mi è capitato di leggere questa frase di un amico: “ho sempre sostenuto che siamo il cancro della terra e meritiamo di estinguerci. E sono convinto che guarderemo immobili la nostra fine…”.
Purtroppo mi capita sempre più spesso di incontrare (nella vita reale e sui social network) persone che la pensano così.
Io però non sono d’accordo. Di fronte a queste affermazioni mi rifiuto categoricamente, anzi, ogni singola cellula del mio corpo si rifiuta di pensare che la razza umana merita l’estinzione. E non guarderò immobile la fine del genere umano … ma perché poi pensare già alla fine? Il futuro non è già scritto, siamo noi gli artefici del nostro destino, con le nostre azioni di ogni giorno. Sono convinto che nel nostro quotidiano dobbiamo rimboccarci le maniche e recuperare quell’entusiasmo e quell’ottimismo che tanti mass media disfattisti e catastrofisti ci stanno togliendo ogni giorno. Bisogna pensare in modo positivo perché ciò che pensiamo, immaginiamo, desideriamo, sogniamo ha la capacità di modificare la realtà che ci circonda.
Bisogna entrare nell’ottica che possiamo ancora fare qualcosa, perché il comportamento di un singolo può essere contagioso e generare uno stile di vita sostenibile di un gruppo di persone. Nel mio piccolo, a 48 anni, ho capito che dedicare il mio tempo libero a coltivare un orto è un modo per avere verdure “a km zero” nell’ottica della sostenibilità dei miei consumi, e allo stesso tempo per recuperare il mio rapporto di amore con gli elementi della natura e il mio legame con la madre terra, che ci nutre con i suoi frutti.
Sono anche convinto che ognuno di noi abbia la possibilità di scegliere se affrontare l’evoluzione dei cambiamenti climatici da protagonista o da spettatore; se viverla nell’amore per la natura oppure nell’indifferenza oppure nell’odio verso chi ha permesso tutto questo. Possiamo scegliere ogni giorno se percorrere la strada dell’odio o quella della solidarietà nei confronti del prossimo.
L’umanità può ancora dimostrare che, di fronte alle difficoltà, è in grado di affrontarle tirando fuori il meglio da sé stessa, prendendosi cura di un pianeta che è l’unico che abbiamo, e recuperando il rapporto di empatia con la natura perché, come dice l’ambientalista Charles Eisenstein “noi siamo la natura”.
E’ da parte nostra sempre più importante, al di là delle convinzioni scientifiche che abbiamo, recuperare un ruolo attivo nel mondo che viviamo quotidianamente, per orientare i cambiamenti in atto qualunque essi saranno.
Casa dell’Ecologia Umana
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