Now for today!
di Andrea
Quando Mario e Marina hanno chiesto chi fosse disposto a fare un articolo in merito al laboratorio “Che fare? Essere e Agire” del 7 Dicembre, ho sentito subito una chiamata che devo ammettere immediatamente l’ho letta come “Io no di sicuro, questa volta sono proprio confuso.”
Poi però ad acque calme, quando i sedimenti si depositano, ho intravisto una luce nuova in quell’acqua interiore che è la mia linfa vitale ed anche il fondale era arricchito di una nuova consapevolezza ma andiamo per ordine.
Tutto questo moto innescato dai seminari con Norbert ha riportato infatti alla luce vecchie emozioni legate alla mia adolescenza che avevano a che fare principalmente con anticonformismo, pacifismo e anticapitalismo, che poi maturando sono sfociate nella costruzione della mia persona.
Da ignorante in materia ho provato a fare una sintetica riflessione dei fatti recenti secondo il mio vissuto, che mi ha portato fin qui.
Ogni generazione ha avuto la sua “rivoluzione” legata al suo momento storico che fino a qualche tempo fa era ben distinguibile e duraturo. Il nuovo millennio iniziava in occidente con una diffusa consapevolezza e crescente conoscenza sugli effetti che stava causando l’uomo ai suoi simili e alla terra con il suo stile di vita e le sue guerre, materiali ed economiche.
Dalle crisi che hanno fatto seguito al “Boom economico” sono nati movimenti anticapitalisti ed ambientalisti che provavano a comunicare che qualcosa non andava bene nello sviluppo e nel modo di fare “progresso” che stava intraprendendo l’uomo. Coi moti di Seattle degli anni ‘90 si innescò un’onda internazionale di protesta che crescendo ha interessato persone di età differenti ma credo unite da un’esigenza di pace, rispetto per l’ambiente ed equità sociale. Si percepiva l’esigenza di mutare stile di vita come unica forma di reazione ad un mondo pilotato dalle multinazionali, dove l’unico cambiamento poteva essere apportato dal consumo critico e consapevole del singolo individuo che collettivamente avrebbe fatto la differenza.
Questo movimento è stato oggetto di etichettatura mediatica e disinformazione che hanno messo in luce solo i fatti violenti e spiacevoli legati principalmente ad infiltrazioni e minoranze estremiste e la politica di allora ha innescato una nuova strategia della tensione assopendo gradualmente un’onda in gran parte pacifica che cercava un nuovo progresso.
Contemporaneamente il mondo è stato travolto, con velocità mai viste prima e frenetici mutamenti, dallo sviluppo tecnologico e dai Social Network con effetti di smarrimento ed isolamento, così una generazione ha quasi saltato la sua “rivoluzione” fino ad oggi.
Col passare del tempo le persone stanno imparando ad orientarsi in questa società e Friday for Future è riuscito a riportare una causa comune, un senso di appartenenza globale che mancava a molti giovani che nel mutamento della società non trovavano modo e spazio per esprimere i loro sogni e le loro preoccupazioni.
Con i sempre più diffusi eventi catastrofici e le azioni di Greta, inevitabilmente è arrivato un nuovo grido udibile da tutti, di tutte l’età e di ogni nazione che non può essere ignorato dalla politica e dall’informazione.
Con questa lunga e complicata premessa qui mi fermo, qui sono arrivato e da qui riparto :
Now for Today!
Certamente guardiamo e ci preoccupaimo per il futuro ma già ora possiamo agire occupandoci intanto di oggi.
Alla casa dell’Ecologia Umana abbiamo fatto esperienza e tesoro di tutto questo, ci siamo informati, ascoltati e confrontati sui cambiamenti climatici e sulla società attuale, grazie all’energie della casa comune ci siamo ricaricati ed arricchiti reciprocamente ed ora siamo pronti per fare qualcosa e farlo adesso.
Credo di aver imparato che se sappiamo chi siamo (essere) possiamo già oggi (agire) fare la differenza nel modo e nel luogo che ci appartiene, sia con azioni ma soprattutto con relazioni.
Facendo ponti, ragnatele e reti, creando insomma ecosistemi dove anche la più piccola azione ha effetti diretti su tutte le sue componenti modificandone l’impatto verso l’esterno.
Se quello che siamo e sappiamo lo condividiamo quotidianamente e positivamente il singolo individuo ne uscirà rafforzato ed il sistema intero sarà più resiliente ed allargato.
Concludo con un messaggio da cui voglio partire oggi proprio nel mio ambito:
Rendiamo il mondo migliore un albero alla volta – Motto ISA (International Society of Arboriculture)
Casa dell’Ecologia Umana
Fano, via Roncosambaccio n. 149/a (PU)
Per iscrizioni e informazioni:
334 7009556 Marina
email: corsi@ecologia-umana.it