Riflessioni sulla Laudato si’
del Gruppo Terra - Festival AL Femminile 2020
Dal 17 al 19 luglio 2020 si è svolta alla Casa dell’Ecologia Umana la seconda edizione del Festival AL femminile.
Filo conduttore di quest’anno: la Cura: verso di sè, verso l’altro e verso il Creato.
Il “gruppo Terra” nella serata di chiusura ha condiviso una riflessione che, oltre ad attività e proiezione di filmati e foto, ha proposto la lettura di opportuni estratti da vari paragrafi della Enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco, oltre alla recita di una preghiera di Gino Girolomoni.
Ne proponiamo un estratto in quest’articolo.
Ciò che sta accadendo ci pone davanti all’urgenza di procedere in una coraggiosa rivoluzione culturale.
Molte volte è stato trasmesso un sogno di dominio sul mondo che ha provocato l’impressione che la cura della Natura sia cosa da deboli.
La mancanza di preoccupazione per misurare i danni alla Natura e l’impatto ambientale delle decisioni, è solo il riflesso evidente di un disinteresse a riconoscere il messaggio che la Natura porta inscritto nelle sue stesse strutture.
TUTTO E’ CONNESSO.
Ma non si può orescindere dall’Umanità. Non ci sarà una nuova relazione con la Natura senza un essere umano nuovo. NON C’E’ ECOLOGIA SENZA UN’ADEGUATA ANTROPOLOGIA.
E non si può esigere da parte dell’essere umano un impegno verso il mondo, se non si riconoscono e non si valorizzano al tempo stesso le sue peculiari capacità di conoscenza, volontà, libertà e responsabilità.
(Laudato si’ – paragrafi 114-116-117-118)
L’amore, pieno di piccoli gesti di cura reciproca è anche civile e politico e si manifesta in tutte le azoini che cercano di costruire un mondo migliore.
La coscienza della gravità della crisi culturale ed ecologica deve tradursi in nuove abitudini. Per questo ci troviamo davanti ad una sfida educativa, chamata a creare una “CITTADINANZA ECOLOGICA”.
Affinchè una regola produca effetti rilevanti e duraturi è necessario che la maggior parte dei membri della società l’abbia accettata a partire da motivazioni adeguate, e reagisca secondo una trasformazione personale.
Non bisogna pensare che questi sforzi non cambieranno il mondo. Tali azioni diffondono un bene nella società che sempre produce frutti al di là di quanto si possa constatare, diffondendosi a volte invisibilmente.
Una Cultura della Cura che impregni tutta la società.
(Laudato si’ – paragrafo 231)
Credo che Francesco sia l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di un’ECOLOGIA INTEGRALE, vissuta con gioia e autenticità.
Era un mistico e un pellegrino che viveva con semplicità in una meravigliosa armonia con Dio, con gli altri, con la Natura e con sè stesso.
In lui si riscontra fino a che punto sono inseparabili la preoccupazione per la Natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore.
(Laudato si’ – paragrafo 10)
(Preghiera di Gino Girolomoni)
Voglio ringrazionare il Comando Supremo del Cielo
per quello che mi ha dato anche in questa stagione agricola che finisce con il raccolto delle olive.
Sono grato per essere svegliato dal canto del gallo e di riscaldarmi durante questi primi freddi con la legna del bosco.
Ringrazio per i dieci vitelli nati quest’anno e anche il cominciare qualche giornata all’alba girando per i bosci per cercare dove le madri li avessero partoriti.
Per i centi quintali di grano antico raccolti ed i cinquanta di grano tenero per fare il pane.
E per le zucche, le melanzane e i pomodori e le bietole e tutti gli altri prodotti dell’orto, che è riuscito a resistere alla siccità di quest’anno con l’acqua piovana raccolta d’inverno nelle cisterne del chiostro.
Ringrazio anche per aver vinto la tentazione di sparare alle lepri che mi vengono a mangiare l’insalata nell’orto e per i caprioli che ancora non hanno trovato la strada. Quando la troveranno lo recinterò con una rete.
Concludo questo mio ringraziamento ricordando la luce che emana l’Angelus di Millet, con una coppia di agricoltori che al crepuscolo china il capo per dire un’enciclopedia intera senza pronunciare una parola.