Meditazione #10: Il Silenzio
di Catello Manfuso, Mario Baldoni e Marina Mazzanti
Il “troppo” è troppo spesso a scapito della qualità.
Che oggi si parli troppo è fuori discussione; tant’è che si fanno convegni in cui l’oggetto della ricerca collettiva è il silenzio.
Ho appreso che la Finlandia, per lanciare il turismo, ha convocato esperti che hanno consigliato di puntare sul silenzio dei boschi e dei laghi del paese.
Nel silenzio l’essere umano scende nella profondità di se stesso alla ricerca dell’autentico nucleo del suo animo.
Aggrediti da tanti suoni e parole, spero che questa poesia che seguirà, vi conduca dentro di voi.
Infatti essenzialmente il ruolo della letteratura è proprio questo: una lanterna che ci guida semiciechi nei meandri di noi stessi.
È in quel buio che la poesia ci apre gli occhi.
Non abbiate paura di inoltrarvi.
Buon ascolto.
Dott. Catello Manfuso
Ascolta la meditazione:
Brani estratti dalla poesia “Ho conosciuto il silenzio” di Edgar Lee Masters
Ho conosciuto il silenzio delle stelle e del mare
e il silenzio della città quando si placa
e il silenzio di un uomo e di una vergine
e il silenzio con cui soltanto la musica trova linguaggio.
Il silenzio dei boschi
prima che sorga il vento di primavera
e il silenzio dei malati quando girano gli occhi per la stanza,
e chiedo per le cose profonde a che serve il linguaggio.
Un animale nei campi geme una o due volte
quando la morte coglie i suoi piccoli;
noi siamo senza voce di fronte alla realtà.
Noi non sappiamo parlare.
….
C’è il silenzio di un grande odio
e il silenzio di un grande amore
e il silenzio di una profonda pace dell’anima
e il silenzio di un’amicizia avvelenata.
C’è il silenzio di una crisi spirituale
attraverso la quale l’anima, sottilmente tormentata,
giunge con visioni inesprimibili
in un regno di vita più alta,
e il silenzio degli dèi che si capiscono senza parlare.
C’è il silenzio della sconfitta
c’è il silenzio di coloro che sono ingiustamente puniti
e il silenzio del morente, la cui mano stringe subitamente la vostra.
C’è il silenzio tra padre e figlio,
quando il padre non sa spiegare la sua vita, sebbene in tal modo
non trovi giustizia.
C’è il silenzio che interviene fra il marito e la moglie
c’è il silenzio dei falliti
e il vasto silenzio che copre le nazioni disfatte e i condottieri vinti.
…
C’è il silenzio dei vecchi,
troppo carichi di saggezza
perché la lingua possa esprimerla
in parole intelligibili
a coloro che non hanno vissuto la grande parabola della vita.
E c’è il silenzio dei morti.
Se noi che siamo vivi non sappiamo parlare di profonde esperienze,
perché vi stupite che i morti non vi parlino della morte?
Quando li avremo raggiunti
il loro silenzio avrà spiegazione.
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