L’arte dell’introspezione (Meditazione#13)
di Luana Bonopera
Meditazione di Marina Mazzanti
A volte le parole ci chiamano, risuonano in testa all’improvviso mentre stiamo camminando lungo un sentiero.
O si piantano testarde la sera in un angolo di letto.
Le parole a volte cadono dai libri che leggiamo o che abbiamo letto qualche tempo fa.
Oggi mi è caduta una parola, da una pagina di diario di Etty Hillesum.
Hineinhörchen.
La raccolgo, e provo a portarla nella nostra lingua.
hinein, hörchen.
Hinein è un prefisso, descrive un movimento dall’esterno all’interno, dalla superficie alla profondità.
Hörchen deriva dal verbo hören, che in tedesco significa “ascoltare”. Ma ha una sfumatura diversa, a volte viene tradotto come “origliare”. Provo a immaginare la scena: cosa fa una persona che origlia?
Tende l’orecchio, ascolta con attenzione un suono impedito da una parete.
Hineinhörchen.
Tendere l’orecchio, prestare ascolto a qualcosa che ci parla piano, da dentro, da una profondità.