Di: redazione1
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Gruppo di ricerca 2023-2024
Vostri rimandi...
Sabato 4 maggio il gruppo di ricerca ha rivisitato la sua storia dal momento in cui si è formato.
A seguire ci siamo fermati , abbiamo scelto dove stare in natura e attraverso il movimento del corpo e delle braccia che aprendosi e chiudendosi nell’inspiro e nell’espiro, abbiamo ascoltato ciò che emergeva e poi messo per iscritto, il nostro vissuto di questi anni.
A settembre il gruppo riprenderà i suoi incontri.
Ci piace qui pubblicare i testi di chi ce li ha inoltrati e speriamo di riceverne anche altri.
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Nutrimento di ritorno
Ritorno a casa
del Logos
Custodi del paradiso
steso tra cielo e terra
Messaggeri di liete notizie
tra paria
pastori immondi
portatori di agnelli
feriti
maghi
scrutatori di stelle
e pure cercatori di stalle
amici di asini e buoi
dell’asina di Balaam
di olmi malati e gatti vivaci
Grembi fecondi
nel cuore del senso
del vivere
sale della terra
porto per naufraghi
nemici per ogni altra terra
Terra amica
casa ospitale
anche per la parola difficile, proibita, mai pronunciata
Parola che nasce
qui
ora
nonostante
E silenzio
abitato di voli
campane
rondini
usignoli
Ferita
che si fa
feritoia
Nido
Sentinelle nel buio
Pace come non la dà il mondo
Grazie
Elisa
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Stare insieme con un proposito comune di ricerca spirituale, una forma di nutrimento che mi sostiene nella vita quotidiana. Questo è stato per me esserci nella Casa dell’Ecologia Umana.
La mia intenzione è di costruire una prosperità comune.
Con gratitudine
Roberto
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Gli incontri periodici sono stati un’occasione per “fermarmi” concedendomi un tempo di riflessione, conoscenza, approfondimento.
Grazie
Emma
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Il percorso del Gruppo di Ricerca mi ha consentito di ESSERCI in molti modi: nell’apertura, nel contatto, nell’ascolto. I momenti condivisi sono stati un’occasione di INCONTRO, anche con me stessa, attraverso parole, gesti e pensieri.
Il ritmo mensile ha cadenzato l’attesa e ha nutrito i singoli giorni; il momento conviviale a chiusura degli incontri ha colorato il nostro stare insieme. Il pensiero di tutto questo mi riempie di gratitudine.
Un abbraccio
Daniela
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Guardo il mare là dove la linea dell’orizzonte sfuma. Vedo qualcosa d’indistinto, tra il reale e l’immaginario, qualcosa a cui cerco di dare un nome, un’identità. Ecco, vedo una linea di terra. La vedo o l’immagino? Dentro di me ho deciso: è un’isola, un ‘isola che c’è, che voglio che ci sia. E così scopro di aver bisogno di un’isola, di non voler stare in mare aperto, senza punti di riferimento. E così scopro che ho bisogno di cercare, di esplorare.
Raggiunta l’isola, guardo la terra sotto i miei piedi, terra di pineta, aghi di pino, piccole piante, germogli, insetti, sabbia, un mondo e mi accorgo che non ricordo più i nomi delle cose. Se li sapessi avrei tutto quello che mi serve per vivere.
E così nasce il bisogno di confrontarsi, di altri, di memorie, di conferme. Ho bisogno di sapere che è tutto vero, che ciò che sento ha senso perché lo sentono anche altri. Solo così il potere dei tanti a me distanti che non sentono il bisogno di senso … svanisce.
Fulvio
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Michele
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L’importanza di saper leggere la storia che si svolge intorno a noi e nella quale siamo immersi, a volte ci si dimentica di essere protagonisti.
Sempre bello il confronto e la ricchezza che mi viene donata dall’altro con autenticità.
Venire svegliati da chi è competente nel farlo, di che cosa ci stanno dicendo i burattinai e che cosa vogliono darci da intendere per intrappolarci.
L’importanza della consapevolezza del poter conoscere da che storia veniamo, per vivere la nostra storia.
Fausto
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Mi sono sentita a casa. In un luogo protetto e da proteggere.
Ho avvertito l’autenticità dell’umano che scorreva tra noi, una palestra di vibrazioni, di frequenze guaritrici.
Mi sono nutrita di un sapere saggio, di emozioni consapevoli, di spirito condiviso.
Credo che questo luogo assomigli ad una mensa e non caso gli incontri si chiudono con il mangiare insieme.
Mi sembra che nello scorrere dei mesi si sia costruita una prassi, un rituale direi, di sano confronto, di crescita partecipata, come nel susseguirsi di tanti tasselli che sono andati componendo una forma gravida di senso.
L’elemento principale che credo abbia caratterizzato questa esperienza credo sia stato l’equilibrio, equilibrio nella parola, nei gesti, nel silenzio della meditazione, equilibrio nel coinvolgimento mentale ed emotivo, equilibrio nella partecipazione di ognuno, nei tempi dedicati allo svolgimento dell’incontro che alla fine divenivano non tempo, piccola esperienza spirituale .
Maria
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La meraviglia che posso mettere in luce, partecipando ai gruppi di ricerca, è la possibilità di aprirsi ad un dialogo autentico e rispettoso.
Non da meno il percorso che si è trasformato ci ha permesso di occuparci di spiritualità, di invisibile.
Personalmente sono nutrita e mi sento ogni giorno bisognosa di dare spazio sempre di più alla spiritualità. Non c’è solo la parte pratica,del vivere ma tanto da conquistare, giorno dopo giorno.La natura umana il bisogno di spiritualità, di invisibile,di energie di bene nutrono il profondo di ogni uomo. Sento di dover continuare a esercitarmi per fare la mia parte.
Patrizia